Sua maestà la fresella: benvenuti al sud
![freselle](https://www.dirittoincucina.com/wp-content/uploads/2018/07/freselle-vign1-1.jpg)
La fresella…croccante, dorata è la regina dell’estate al sud, direi quasi un culto. Se non l’avete mai assaggiata, dovrete subito rimediare. Da noi in Calabria non passa estate senza averne fatto una ricca scorpacciata. E i vicini di Puglia, Basilicata e Campania sanno bene di cosa parliamo. Che sia fresella, frisa, fresa, le costanti sono le sue irresistibili fragranza e friabilità. Quando si utilizzavano i forni pubblici, ne venivano sfornate in abbondanza perché la panificazione veniva fatta un paio di volte al mese e quindi il pane biscottato, che durava più a lungo, si poteva consumare tra una panificazione e l’altra. In Puglia è anche conosciuta come pane dei Crociati perché fondamentale per il sostentamento delle truppe cristiane in viaggio. La sua stessa forma testimonia la sua funzione di “pane da viaggio“: attraverso il buco centrale si faceva passare una cordicella, creando una sorta di collana facile da appendere e trasportare. I pescatori poi la bagnavano direttamente nell’acqua del mare e la mangiavano durante le battute di pesca di più giorni. Ora, devo dirvi che al centro-nord le freselle non sono molto utilizzate e quelle buone buone non si trovano facilmente…a Firenze vicino casa c’era un negozietto di una signora calabrese che vendeva delle freselle buonissime fatte in Calabria. Qui a Milano, il rivenditore di fiducia non lo abbiamo ancora trovato…e nei pacchi dei nonni, le freselle si sono un tantino sbriciolate (le abbiamo mangiate comunque,eh). Quindi, cosa si fa? L’estate è arrivata e anche i nostri pomodorini sul terrazzo cantano “1-2-3-fresella, olè”…ok, facciamole noi!!! Ed eccoci qui con la nostra ricetta, vi assicuriamo che sono facilissime da fare e danno molta soddisfazione…soprattutto se le mangiano con gusto anche i più piccoli di casa come fa la mia Sara, bagnate con un po’ di acqua o succo di pomodori! Se vorrete dei “panini” morbidi per i più piccoli, basterà tenere da parte delle ciambelline dopo la prima cottura: a Sara piacciono molto anche così. Dimenticavo di dirvi che le freselle noi le mangiamo, bagnate leggermente con acqua (facoltativo), e sopra un’insalata di pomodori, cipolla di Tropea, basilico, origano, un filo di olio di oliva…che goduria (oggi trovate un piccolo video sulla nostra storia di Instagram qui e da domani qui) !!! Beh, le preparate con noi? Se impastate adesso, la cena di stasera è fatta! 😀
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- 600 g di semola di grano duro integrale
- 200 g di farina di tipo 1 (o 2 o anche semola)
- 600 g di acqua tiepida
- 35 g di lievito madre disidratato
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In una ciotola capiente, versa la semola, il lievito e l'acqua tiepida. Miscela con un cucchiaio di legno e impasta per qualche minuto finché il composto sarà più elastico.
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Cospargi il resto della farina sul piano di lavoro e versa sopra l'impasto. Incorporala man mano, aiutandoti con una spatola.
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Rivesti le leccarde da forno con un foglio di carta alluminio e sopra uno di carta da forno.
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Forma dei cordoncini spessi 2-3 cm e lunghi circa 30 cm.
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Forma una ciambella e disponila sulla leccarda: non preoccuparti di farla perfetta.
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Fanne un'altra della stessa dimensione e adagiala sopra alla prima. Prosegui allo stesso modo per tutto l'impasto, distanziando abbondantemente le ciambelle tra loro.
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Metti le leccarde in forno spento, chiudi e lascia lievitare per 4 ore.
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Passate queste ore, estrai dal forno e accendilo a 200° C. Quando sarà a temperatura, inforna la prima teglia e fai cuocere per 20 minuti.
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Sforna e fai lo stesso con l'altra teglia. Se avrai preparato metà dose di impasto e avrai ottenuto una sola teglia, procedi subito con il passaggio successivo.
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Dopo aver messo da parte quelle che non vorrai biscottare, taglia le ciambelle morbide a metà in senso orizzontale. Disponi sulla teglia senza sovrapporre e cuoci per altri 20 minuti fino a doratura.
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Estrai e lascia raffreddare completamente prima di consumare e conservare in un sacchetto di carta ben chiuso.
Io non uso il sale nell'impasto e sono buonissime lo stesso. Se preferisci usarlo, nella prima fase d'impasto aggiungine due pizzichi generosi.
Alla prossima ricetta,
Alessia e Sara! ????
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2 Comments
saltandoinpadella
10 Luglio 2018 at 10:57
Adoro le friselle, potrei mangiare solo di quelle. Quando sono stata in Puglia e in Campania non facevo che mangiarne. Li si trovano ovunque, qua invece poco e sono pure poco buone. Ogni tanto le faccio anche io a casa. Le adoro con un filo d’olio e un po’ di origano. Ci faccio anche colazione ????
alessia aloe
13 Luglio 2018 at 14:51
Come ti capisco Elena!!! Sono immancabili nella nostra dispensa e anche io le mangio a colazione ogni tanto. In questo periodo ho imparato ad apprezzarle anche semplicemente bagnate con il succo di un pomodoro sfregato direttamente sulla fresella… Che bontà! Buon fine settimana cara.